L'unica certezza al momento è il no unanime dei balneari al plexiglass in spiaggia. Se gli italiani riusciranno a vedere il mare, non lo faranno attraverso dei cubicoli di plastica.

Monta, tra gli operatori del settore, lo scontento verso il governo, e non basta il via libera ai lavori di ripristino e manutenzione per lidi e campeggi giunto con una precisazione di Palazzo Chigi e rilanciato dalla sottosegretaria al Turismo Lorenza Bonaccorsi.

"Una precisazione tardiva e incompleta: tardiva perché arriva dopo l'intervento di diverse regioni, incompleta perché manca ogni riferimento alle attività di allestimento spiagge", denuncia il presidente dei Sindacato italiano balneari (Sib) Antonio Capacchione.

Allo stesso modo la pensa Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Confindustria: "Queste poche righe del governo autorizzano la manutenzione, non l'allestimento delle spiagge, che è fondamentale perché per preparare uno stabilimento ci vuole almeno un mese e mezzo se non due di lavori, e siamo già in gran ritardo".

Il ringraziamento, per ora, va solo ad alcune regioni, in primis Liguria e Puglia che sono intervenute con norme ad hoc, e altrettanto sta per fare la Campania, come ha annunciato ieri il governatore Vincenzo De Luca. Non la Sardegna, ancora.

C'è chi prova a vedere il bicchiere mezzo pieno, come il direttore di Federbalneari Marco Maurelli: "Alcune ordinanze regionali sono da rivedere in alcuni punti, ma rispetto alla situazione di stallo vissut fino ad ora, la precisazione del governo è comunque un passo avanti che consente agli imprenditori di cominciare a lavorare".

Non basta, perché c'è da fare chiarezza al più presto su due punti fondamentali: "Le misure per la tutela della salute, che avranno un costo di circa 360 milioni, 12mila euro per impresa a stagione, e l'estensione della scadenza delle concessioni demaniali al 2033. Vista la situazione eccezionale alcuni principi europei andrebbero derogati".

Malumori anche perché il settore - "che vale il 13% del Pil" - è stato escluso dalla task force guidata d Vittorio Colao per preparare la fase due.

GLI AIUTI - Intanto, nel decreto aprile, dovrebbero entrare anche misure ad hoc per il turismo. Non solo l'estensione del credito d'imposta per gli affitti commerciali ad alberghi, bar e ristoranti, ma anche un bonus (fra i 350 e i 500 euro) per promuovere le vacanze in Italia, allo studio il metodo di erogazione.

Il settore dovrebbe essere inoltre in cima alla lista dei beneficiari del fondo per i ristori a fondo perduto per chi ha subito danni, che sarà calibrato in base al fatturato.

(Unioneonline/L)
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