Nuove minacce per don Maurizio Patriciello, il sacerdote che tre giorni è sotto scorta dopo che fuori dalla chiesa a Caivano (Napoli) è stato fatto esplodere un ordigno. Fatto avvenuto il 12 marzo. E ieri un ulteriore episodio: un cartello, legato con il filo di ferro ai cancelli della parrocchia, con la scritta “Bla bla bla pe’ mo” (“Solo chiacchiere per ora”). Una frase dai toni intimidatori subito segnalata dal don ai carabinieri. “Non ho mai avuto paura e continuo a non averne – ha detto don Maurizio – Io faccio il parroco e continuerò a farlo”.

Il suo unico cruccio? Il fatto che con questa situazione le mamme “manderanno molto meno i figli alla messa perché hanno paura, e hanno anche ragione”.

Il sacerdote simbolo della battaglia per la bonifica della Terra dei Fuochi e contro la “terra di nessuno”, come è considerata l’area del Parco Verde di Caivano, da sempre è legato alla Sardegna, dove ha trascorso la sua infanzia. "Abbasanta è un nome per me sacro – ha raccontato più volte anche in una lettera a UnioneSarda.it -. In quel piccolo centro in provincia di Oristano, papà si era stabilito, prima da solo, poi con la famiglia. In quel paese ho trascorso i primi cinque anni della mia vita. La mamma sul piroscafo che la portava a Cagliari salì a malincuore. La nostalgia della sua terra e dei familiari la divorava. Ad Abbasanta trovò dei cari vicini che vollero bene a lei e ai suoi bambini. A quelle persone, nei pochi anni che le rimasero da vivere, fu sempre riconoscente".

La sua casa era accanto a quella di zia Efisia, “una donna già anziana che fu per noi come una nonna. Ricordo benissimo quella vecchina affettuosa che dalla cassapanca tirava fuori qualche dolcetto da donarci. Nitida conservo l'immagine di 'Zio Serafino', il marito che, al ritorno dalla campagna, legava l'asino a un anello di ferro fuori casa. Ma, soprattutto, ho sempre ricordato Sandro, un adolescente, non vedente, amico dei miei fratelli più grandi. Non avevo ancora 5 anni quando lasciammo la Sardegna per fare ritorno in Campania”.

E Abbasanta gli ha attribuito la cittadinanza onoraria nel 2018.

(Unioneonline/s.s.)

© Riproduzione riservata