Nel giorno più tragico di quella che Giuseppe Conte ha definito la "crisi peggiore dal Dopoguerra", con 793 vittime e 4821 malati di coronavirus in più, il presidente del Consiglio in una diretta Facebook a tarda sera annuncia la chiusura "in tutto il territorio nazionale di ogni attività produttiva non necessaria, non indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali".

Chiudono le fabbriche, come chiesto a gran voce dalle regioni del Nord, restano aperti tutti i supermercati, i negozi di generi alimentari e di prima necessità, tra cui farmacia, edicole, tabacchini, benzinai, servizi bancari, postali, assicurativi. Restano attivi i trasporti e, al di fuori delle attività essenziali, è consentito solo il lavoro in modalità smart working.

"Riduciamo il motore produttivo dell'Italia, ma non lo arrestiamo", afferma il presidente del Consiglio, dopo che già la Regione Lombardia (che ieri ha pianto ben 546 vittime) aveva emanato un'ordinanza per bloccare uffici pubblici, studi professionali, cantieri e attività all'aperto, seguita a ruota dalla Regione Piemonte.

Il provvedimento entrerà in vigore a partire da lunedì e sarà valido sino al 3 aprile. Sono circa una settantina le attività che resteranno aperte. Sono escluse dalla serrata tutte le filiere ritenute essenziali, legate al settore alimentare, farmaceutico, biomedicale e dei trasporti. Netta riduzione delle attività legate alla pubblica amministrazione, di cui restano di fatto aperti gli esercizi legati a sanità, difesa e istruzione.

Milano, fila davanti al supermercato (Ansa-Corner)

QUEL CHE RESTA APERTO - Restano attive l'industria delle bevande, la filiera agro-alimentare e zootecnica, l'industria tessile solo legata strettamente agli indumenti di lavoro (escludendo dunque l'abbigliamento), le produzioni di gomma, materie plastiche e prodotti chimici, così come la fabbricazione della carta e le raffinerie petrolifere.

Salve anche le attività legate all'idraulica, all'installazione di impianti elettrici, di riscaldamento o di condizionatori e la fabbricazione di forniture mediche e dentistiche. Attive, in quanto legate ai servizi essenziali, anche le riparazioni della strumentistica utilizzata nella filiera alimentare, farmaceutica e dei trasporti.

Non si ferma il settore dei trasporti, quello ferroviario di merci, quello terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane, i taxi e gli Ncc, gli autotrasportatori, il trasporto marittimo e quello aereo. Attive anche la gestione fogniaria e quella della raccolta dei rifiuti, i servizi veterinari, i call center, i servizi di vigilanza e le attività di pulizia e lavaggio delle aree pubbliche.

Questa ulteriore serrata sarà in vigore sino al 3 aprile, quando si spera di vedere i primi risultati, quantomeno una riduzione del numero dei contagi.

(Unioneonline/L)

***

Qui tutti gli aggiornamenti dall'Isola: LEGGI

Qui gli aggiornamenti dall'Italia e dal mondo: LEGGI

***

LEGGI ANCHE:

Il 118: "Vicini alla resa"

Morto a Milano emigrato di Baressa

Quarta vittima in un giorno solo

Pd: "Tamponi per tutti i malati"

Rientrano i sardi in Corsica

Altre vittime a Sassari

L'allarme delle associazioni del 118

Sassari, nuove violazioni della quarantena

Oristano, la solidarietà dei cinesi

Iglesias, il sindaco contro Ats

Un'altra vittima a Sassari

Sassari, slitta la Cavalcata Sarda

Giovane sardo muore in Trentino
© Riproduzione riservata