Da Roma a Milano, da Trieste a Torino passando, tornano in piazza come ogni sabato i no Green pass. E non mancano gli scontri.

Tensioni che si sono verificate soprattutto nel capoluogo lombardo, tra piazza Fontana e piazza del Duomo, dove circa 200 manifestanti hanno provato ad andare in piazza Duomo, bloccati in extremis dalle forze dell’ordine all’altezza dell’Arengario.

Quando le forze dell'ordine hanno bloccato il primo mini corteo altri manifestanti, che erano sparsi in gruppetti in piazza Duomo, si sono avvicinati al cordone alle spalle, dal Sagrato, creando ulteriore scompiglio. La Polizia di Stato ha identificato 257 persone e indagato in stato di libertà due milanesi: un 57enne per resistenza a pubblico ufficiale e un 62enne per resistenza e per aver rifiutato di fornire le proprie generalità. Sono state, inoltre, comminate 49 sanzioni amministrative per occupazione di aree urbane, emessi 31 ordini di allontanamento ed è stato avviato il procedimento per l'emissione di due Daspo Urbani da parte del questore.

La Questura, prima che iniziasse il sit in, ha ricordato che, non essendo preavvisate, le manifestazioni odierne erano permesse solo in forma statica e non in piazza Duomo trattandosi di giorno prefestivo. 

Gli attivisti nelle varie chat definivano “cruciale” la giornata di oggi a Milano: “Oggi bisogna dimostrare che non molliamo – si legge nei messaggi – dopo che sabato scorso la pioggia e una manifestazione concorrente hanno diviso la piazza”.

ROMA – Senza disordini invece il sit in “Liberiamo l’Italia” a Roma, dove secondo la Questura sono in 4mila a manifestare al Circo Massimo, che con il calar del sole viene illuminato dalle torce dei cellulari e da fumogeni colorati.

I cori sono i soliti: “Libertà” e “No Green pass”. Tra le bandiere tricolore spicca anche uno striscione per Donald Trump.

Sul palco anche il medico no vax sospeso Mariano Amici: “Visto il numero dei partecipanti qui qualcuno dovrebbe iniziare a preoccuparsi. Ci hanno fatto credere che questa malattia chiamata Covid fosse come la peste ma non è vero. Un teatrino basato su presupposti assolutamente antiscientifici. I numeri sono non reali: il tampone non è strumento attendibile e soprattutto non è strumento diagnostico. Al governo non interessa la salute dei cittadini, ma gli interessa far vedere che ci sono i morti per governare in maniera dittatoriale. Tutti i morti sono contati come Covid". (Unioneonline/L-D)

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