Dopo sette giorni è stato sgomberato il presidio dei no Green pass al varco Etiopia del porto di Genova, seguito a quello “principale” di Trieste.

L’intervento delle forze dell’ordine è stato accolto in modo pacifico dai manifestanti: una trentina quelli presenti alle prime luci dell’alba. Per mantenere viva la protesta anche durante la notte, avevano allestito un campo base con tende e camper in cui dormire, una cucina e una cambusa.

La protesta da giorni non creava disagi all'operatività del porto ed era diventata ormai simbolica. Anche durante il periodo più “caldo”, con presidi e blocchi stradali e ai varchi portuali, compreso quello davanti al terminal Psa di Prà, il più grande del porto di Genova, lo scalo ha sempre mantenuto l'operatività.

Dai circa mille manifestanti di partenza, ieri il numero era sceso a cento.

TRIESTE – A Trieste invece, capofila della protesta, continua il presidio in piazza Unità d’Italia.

Anche qui alcuni manifestanti hanno trascorso la notte all'addiaccio, allestendo bivacchi. Ieri sera in piazza sono state portate sedie da giardino, sgabelli, coperte e sono stati stesi tappetini, mentre proseguivano interventi e cori contro il Green pass.

L'attesa è per gli appuntamenti del fine settimana: per domani è stato annunciato un corteo promosso dal Coordinamento 15 ottobre, a cui sono attesi ben ventimila partecipanti da mezza Italia, come stima il prefetto di Trieste Valerio Valenti. 

Sabato è invece in programma nel capoluogo friulano un incontro con il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli. 

(Unioneonline/D)

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