No Green Pass di nuovo in piazza. Cagliari e le altre città italiane si blindano
Dopo la direttiva del ministro Lamorgese si stanno individuando le “zone sensibili” da chiudere ai cortei. Nel capoluogo sardo manifestazione autorizzata in piazza Garibaldi, ma con “attenti controlli”
Tornano in piazza, anche in Sardegna, i contestatori del Green Pass. E lo faranno dopo le misure adottate dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che, tramite una circolare ad hoc, ha disposto l’interdizione ai cortei delle “zone sensibili”.
Ma i comitati si stanno comunque organizzando e in numerose città anche sabato prossimo andrà in scena la contestazione al certificato verde Covid.
A Cagliari l'iniziativa “No green pass” sarà organizzata in piazza Garibaldi: è stata autorizzata ma il prefetto Gianfranco Tomao ha spiegato che ci saranno “attenti controlli” da parte delle forze dell’ordine per evitare assembramenti o problemi.
“Sin quando le manifestazioni si svolgeranno in maniera ordinata e civile, come è successo fino ad oggi, troveranno in me un convinto assertore della libertà di manifestare: l'importante è avere rispetto degli altri cittadini", ha spiegato Tomao.
Per quanto riguarda le altre città italiane, a Gorizia il corteo “No green pass” in programma sabato potrà svolgersi per soli 200 metri, dalla stazione al parco della Rimembranza.
A Padova niente cortei - è la decisione del Comitato - nel centro storico, mentre il sindaco Sergio Giordani ha firmato un'ordinanza che impone per le manifestazioni l'obbligo di mascherina e il distanziamento.
A Trieste il prefetto aveva già vietato nei giorni scorsi la concessione di piazza Unità d'Italia.
A Milano saranno individuate zone sensibili da chiudere al corteo, a cominciare dal cosiddetto “Quadrilatero della moda”.
A Roma si pensa di chiudere piazza del Popolo, per autorizzare la manifestazione no pass al Circo Massimo.
Dal canto proprio, i promotori delle proteste parlano di "restrizioni illegittime". E critiche alla circolare di La Morgese sono arrivate anche dal segretario della Lega Matteo Salvini (“Più che vietare i cortei preferirei un ministro dell'Interno che vietasse gli sbarchi") e dalla leader di FdI, Giorgia Meloni, secondo cui "il diritto di manifestare debba essere sempre garantito: le regole valgano per tutti, anche quando si ammassano migliaia di persone per manifestare per il ddl Zan".
(Unioneonline/l.f.)