Con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, il procuratore Giovanni Bombardieri ha disposto l'arresto di Maria Carmela Longo, ex direttrice del carcere di Reggio Calabria. La donna è stata messa ai domiciliari, come disposto dal gip.

L'inchiesta, condotta dal Nucleo investigativo centrale del Dap, ha fatto emergere quella che i magistrati definiscono "una sistematica violazione delle norme dell'ordinamento penitenziario e delle circolari del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria".

Stando alla ricostruzione della Dda, Longo avrebbe concorso "al mantenimento e al rafforzamento delle associazioni a delinquere di tipo 'ndranghetistico".

In pratica avallava "le richieste dei detenuti ristretti presso la casa circondariale 'Panzera'". I favoriti erano quelli collocati nel circuito "alta sicurezza", indagati o imputati per 416bis o per reati aggravati dalle modalità mafiose. In particolare l'ex direttrice avrebbe avuto una predilezione per alcuni detenuti "graditi" che avevano la possibilità di incontrare i familiari al di fuori dell'istituto penitenziario e dei limiti previsti nella disciplina dei colloqui.

(Unioneonline/s.s.)
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