Sono stati ritrovati i corpi senza vita delle tre persone disperse a bordo della barca a vela che si è schiantata ieri contro gli scogli al porto di Rimini.

Vigili del fuoco, forze dell'ordine e Guardia costiera hanno setacciato tutta la notte la costa riminese, prima del ritrovamento, avvenuto nelle prime ore del mattino.

Si aggrava dunque il bilancio del tragico incidente: 4 morti e due feriti, entrambi ricoverati in gravi condizioni.

La "Dipiù", questo il nome dell'imbarcazione, era salpata al mattino da Marina di Ravenna in direzione Trapani: a bordo c'erano sei persone, tutte della provincia di Verona.

Tra di loro Alessandro, 65enne cardiologo veronese proprietario della barca, la figlia Alessia, 38 anni: entrambi ritrovati stamattina senza vita.

Tratto in salvo invece il fidanzato di Alessia, Luca. Non faceva altro che pensare alla compagna: "Dov'è Alessia? Portatela in salvo", ha urlato ai soccorritori.

L'imbarcazione stava cercando di rientrare al porto di Rimini a causa delle avverse condizioni meteo: le raffiche di vento a 70 chilometri orari che ieri hanno colpito la zona non le permettevano di proseguire. L'equipaggio aveva chiesto e ottenuto via radio l'autorizzazione per attraccare. Tuttavia la corrente e le onde l'hanno fatta sbattere contro la scogliera e ribaltare.

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