L'indice Rt si abbassa, la curva si appiattisce, ma continua ad aumentare la pressione sugli ospedali.

Il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità raccomandano di mantenere, e in alcuni casi rafforzare, le attuali misure di contenimento del coronavirus. I provvedimenti delle ultime settimane "sono l'unico vero strumento che ora abbiamo per abbassare il contagio e metterlo sotto controllo", afferma il ministro Speranza.

Troppo presto per pensare a un allentamento delle restrizioni, che "non arriverà prima del 3 dicembre", ripetono fonti di governo, anche se Lombardia e Piemonte vorrebbero diventare arancioni già la prossima settimana. Per ora a cambiare colore - in peggio - è solo l'Abruzzo che diventa rosso, mentre a Friuli (oggi arancione), Molise e Veneto (in fascia gialla) viene raccomandato di prendere "ulteriori misure di mitigazione", vengono definite Regioni "in bilico".

Il 3 dicembre è dunque la data chiave, quella in cui arriverà il nuovo Dpcm.

Si è intanto insediato il tavolo tecnico tra governo e Regioni che dovrà valutare se e come modificare i 21 parametri che portano all'attribuzione dei livelli di rischio. Il lavoro andrà avanti a fine mese e sarà alla base dei provvedimenti per il periodo natalizio.

DUE DPCM PER NATALE - L'ipotesi che circola fra i tecnici è che vi possano essere due diversi Dpcm. Uno che copra il periodo dal 4 dicembre fino ai giorni a ridosso del Natale, con cui dovrebbero essere allentati una serie di divieti per consentire all'economia di respirare.

Posticipo alle 23 o a mezzanotte del coprifuoco, oggi fissato alle 22, apertura dei negozi con una fascia oraria più ampia per evitare assembramenti, apertura dei centri commerciali anche nei festivi. Ancora: ingressi contingentati nei negozi e nelle strade a maggior afflusso, apertura anche in orario serale di bar e ristoranti. Nulla dovrebbe cambiare per gli spostamenti, dovrebbero valere le regole previste dall'attuale decreto, saranno vietati nelle Regioni rosse e arancioni.

Un secondo Dpcm dovrebbe invece riguardare nello specifico Natale e Capodanno ed è quello che, secondo il premier, dovrebbe garantire un Natale "sobrio", senza "feste, veglioni, baci e abbracci": conterrà le raccomandazioni per il cenone e dovrebbe ribadire il divieto per tutte le iniziative di piazza, la chiusura di locali e discoteche, lo stop alla vendita di fuochi d'artificio, il divieto di fare feste anche nelle abitazioni private. Non è escluso, infine, che possa esserci anche un nuovo protocollo tra governo e Cei per regolare le messe nei giorni di Natale.

(Unioneonline/L)
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