Celebrazioni in tutta Italia nel ricordo della strage di Nassiriya, che il 12 novembre 2003, con una terribile deflagrazione, spezzò 28 vite, quelle di 9 iracheni e 19 italiani.

Alle 8:40 del mattino quattro kamikaze alla guida di due camion bomba si lanciarono contro la base Maestrale della cittadina irachena, uno dei quartier generali del contingente italiano impegnato nella missione Antica Babilonia. Le esplosioni coinvolsero anche un deposito di munizioni, innescando una carneficina.

Dodici carabinieri, 5 militari dell'esercito e due civili, un cooperatore internazionale e un regista, Stefano Rolla, impegnato con la sua troupe nelle riprese di uno sceneggiato sulla ricostruzione del paese, morirono nel più grave attacco subito dall’esercito italiano dalla fine della Seconda guerra mondiale. Fra le vittime anche il Maresciallo Capo della Brigata Sassari Silvio Olla, ricordato oggi dal governatore Christian Solinas.

"Silvio Olla, giovane e coraggioso figlio della Sardegna, fu vittima, insieme ai colleghi, di uno degli eventi più tragici che hanno colpito le nostre Forze Armate". “Altri due giovani militari della Brigata Sassari rimasero feriti - prosegue il presidente - Il Maresciallo Capo Olla aveva 32 anni ed era di Sant'Antioco, figlio di un maresciallo dell'Esercito e fratello di un carrista. Desideriamo onorare la sua memoria con profondo rispetto e con gratitudine e ricordare in lui tutte le vittime delle Forze Armate impegnate nelle missioni di pace in varie parti del mondo". 

L’OMAGGIO DI MATTARELLA – Il presidente Mattarella ha inviato un messaggio al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: "Nelle operazioni di ristabilimento della pace e per la tutela dei diritti fondamentali dell'uomo, la Repubblica Italiana continua a rappresentare un esempio, grazie alla vicinanza e alla capacità di dialogo con le popolazioni locali", scrive il Capo dello Stato. “A quanti vi sono impegnati vanno l'apprezzamento e la gratitudine del Paese. Una nuova pagina è stata scritta in questo periodo di emergenza sanitaria che si è aggiunta alle altre dure prove alle quali sono sottoposte le popolazioni di tante aree del Pianeta".

"L'odierna commemorazione, oltre a rappresentare un momento importante per ricordare quanti hanno perso la vita per affermare il valore della pace, deve essere fonte di riflessione e di spinta nel percorso di condivisione e solidarietà, teso ad affermare i valori universali dei diritti umani", prosegue Mattarella. “Ai familiari che continuano a soffrire per la mancanza dei propri cari, esprimo la vicinanza e la riconoscenza del Paese, unitamente al mio grato e affettuoso pensiero".

A SASSARI – A Sassari in largo Paul Harris un picchetto d'onore della Brigata "Sassari" e del Comando provinciale dei carabinieri ha reso gli onori ai caduti con la deposizione di una corona d'alloro ai piedi del monumento, benedetta da padre Piero Pigozzi, seguita dalle note de "Il silenzio", eseguite da un trombettiere del terzo reggimento bersaglieri della Brigata.

Oltre alle rappresentanze politiche, istituzionali e militari, alla cerimonia ha partecipato anche l'ex "sassarino" Gian Marco Carboni, medico chirurgo e medaglia d'argento al valor militare, che in quel drammatico 12 novembre del 2003 strappò alla morte un carabiniere rimasto coinvolto nell'attentato. 

(Unioneonline/v.l.)

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