Due casi di colera in Italia. L'ultima epidemia nel nostro Paese si è verificata 45 anni fa.

L'allarme è scattato a Napoli, all'ospedale Cotugno. Colpiti una madre con il figlio di due anni, rientrati recentemente da un viaggio in Bangladesh, loro Paese d'origine, e residenti a Sant'Arpino, nel Casertano.

Il vibrione colerico è stato isolato nelle feci del bimbo e di sua madre.

"È stata allertata la Asl competente e sono state attivate tutte le procedure previste dai protocolli. I contatti familiari sono stati già individuati e sono sotto stretta osservazione sanitaria", ha fatto sapere Antonio Giordano, commissario straordinario dell'ospedale. Quanto alle condizioni di madre e figlio, "sono stazionarie".

La situazione è "sotto controllo" e non c'è da allarmarsi,

Anche perché, spiega all'Adnkronos il direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Iss Gianni Rezza, si tratta di casi di importazione "estremamente rari". Rari ma possibili, aggiunge, "perché le persone viaggiano e questa malattia è presente in diversi Paesi". Essendo casi di importazione, "non c'è pericolo di contagio su ampia scala". Basta isolare subito le persone contagiate e tenere sotto osservazione tutti coloro che vi sono venuti a contatto.

Il colera è una malattia infettiva causata dai batteri della specie Vibrio Cholerae, provoca infezione dell'intestino, diarrea e vomito che conducono a una rapida disidratazione. La trasmissione può avvenire per ingestione di acqua o alimenti contaminati, mentre il contagio diretto avviene per trasmissione oro-fecale ed è molto raro in condizioni igienico sanitarie normali come quelle italiane.

In Italia l'ultima importante epidemia risale al 1973, si è verificata in Campania e Puglia.

(Unioneonline/L)
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