Modella rapita a Milano, il sequestratore: "Una farsa, eravamo d'accordo"
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"Eravamo d'accordo, sapeva che un finto rapimento le avrebbe portato molta pubblicità".
Questa la versione di Lucasz Herba, il 30enne polacco coinvolto nel sequestro della modella Chloe Ayling lo scorso luglio, a Milano. Il fratello, Michal Konrad Herba, accusato di essere suo complice, è stato arrestato in Inghilterra ed è in attesa di estradizione.
La vicenda presentava molti lati oscuri fin dalle prime battute. La ragazza, questa la versione ufficiale, è stata attirata in un appartamento con il pretesto di un servizio fotografico, poi drogata e tenuta incatenata prima nello stessa casa a Milano e infine in una baita in provincia di Torino, con l'obiettivo di "rivenderla come schiava sessuale" sul deep web. A liberarla era stato lo stesso sequestratore, cinque giorni dopo.
Herba in passato aveva confessato il rapimento, accennando a dei mandanti romeni non meglio identificati.
Oggi, in tribunale a Milano, davanti alla Corte d'Assise, ha detto di aver conosciuto Chloe su Facebook nell'estate del 2015, e di aver cominciato a proporle di organizzare un finto sequestro.
"Lei aveva detto di sì. Sapeva - ha detto - che la vicenda le avrebbe fatto guadagnare un sacco di denaro e di pubblicità: ed era proprio quello di cui aveva bisogno. Avevamo deciso che avremmo diviso e poi, magari, saremmo stati insieme".
"Credo che tutte le sue rotelle non siano a posto - ha detto il pm Paolo Storari - mi sembra di essere su 'Scherzi a parte'".
(Unioneonline/D)