L'Italia da lunedì si risveglia un po' più gialla grazie alla Sardegna, unica Regione ad aver cambiato colore dopo i dati dell'ultimo monitoraggio, ma con qualche lockdown locale dovuto alle varianti del virus.

Con l'Isola sono 16 le Regioni gialle, cui va aggiunta la Provincia autonoma di Trento. Lunedì inizia il lockdown di tre settimane in Alto Adige, deciso dalle autorità locali, così come dalle autorità locali d'intesa con l'Iss è stata decisa la zona rossa in provincia di Perugia, in alcuni comuni abruzzesi e dellla provincia di Terni e in 27 comuni del Basso Molisano. Puglia, Sicilia e la restante parte dell'Umbria sono zone arancioni.

Quasi tutti i lockdown locali sono dovuti alla scoperta di casi di varianti del virus, che hanno causato un incremento dei contagi. La minaccia delle mutazioni fa temere anche per la campagna vaccinale: sopratutto quella brasiliana e quella sudafricana, visto che sulla variante inglese i vaccini sembrano funzionare.

C'è attesa per le prime decisioni del governo Draghi sul fronte delle misure di contenimento del virus. Con i contagi ancora stabili ma alti e i ricoveri in lenta diminuzione, il nuovo esecutivo sarà subito chiamato a decidere sulla mobilità tra Regioni gialle.

Il divieto di spostamento cade il 15 febbraio, attesa per la decisione del nuovo governo, che secondo alcune previsioni potrebbe giurare prima di venerdì, il giorno del monitoraggio settimanale della cabina di regia.

"Sarà il nuovo governo a fare valutazioni sulla mobilità tra Regioni, alla luce del quadro epidemiologico", ha detto il ministro Francesco Boccia. La fine del divieto viene invocata tra gli altri dai gestori degli impianti sciistici, la cui apertura nelle zone gialle, prevista proprio per il 15, potrebbe rivelarsi un flop senza rimuovere lo stop agli spostamenti tra Regioni.

E attesa c'è anche per la decisione su una eventuale apertura dei ristoranti a cena nelle zone gialle e a pranzo in quelle arancioni. Ma per questo ci vorrebbe un decreto ad hoc, altrimenti bisogna attendere fino al 5 marzo.

Speranza potrebbe essere uno dei pochi ministri riconfermati del Conte bis, ma per il ministero della Salute si fa anche il nome di Ilaria Capua.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata