Auguri di morte alla figlia di Giorgia Meloni, il professore tenta il suicidio: «Mi hanno linciato»
Ha ingerito una forte dose di medicinali e avvisato la dirigente scolastica dell’istitutoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ha tentato il suicidio Stefano Addeo, il professore di Marigliano autore del post pubblicato su Facebook con il quale ha rivolto parole d'odio alla figlia della premier Giorgia Meloni, a cui ha augurato di morire come Martina Carbonaro, la quattordicenne di Afragola (Napoli) uccisa dall'ex fidanzato.
Addeo, classe ‘60, è stato ricoverato in codice rosso in ospedale a Nola: secondo quanto si apprende non sarebbe in pericolo di vita. Prima di ingerire una forte dose di medicinali ha avvertito la dirigente scolastica dell'istituto dove insegna, la quale ha subito avvertito i carabinieri che sono accorsi nell'abitazione del professore. Nelle scorse ore aveva scritto una lettera aperta alla stessa premier.
Dice di non avere retto «all'accanimento mediatico» di cui è stato oggetto. «Non ho retto tutto l'accanimento mediatico che c'è stato nei miei confronti», spiega al telefono dall'ospedale in cui è ricoverato. «Un'ora fa ho provato il suicidio con un mix di psicofarmaci. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l'ho fatta».
Negli scorsi giorni, il professore si era scusato per il post choc. «Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola», aveva scritto Addeo sul suo account Facebook, con il riferimento al caso di Martina Carbonaro. Un post – pesantissimo e cancellato poco dopo – che aveva subito suscitato sdegno: per giustificarsi aveva dichiarato che a scriverlo era stata l’intelligenza artificiale, e che lui lo aveva soltanto pubblicato non rendendosi conto della gravità del messaggio.
(Unioneonline)