Sarà Napoli la nuova residenza del sindaco di Riace Mimmo Lucano, che accetta l'invito del collega De Magistris dopo esser stato costretto a lasciare il comune calabrese per il divieto di dimora impostogli dal Tribunale di Reggio Calabria.

"Mi trovo in una condizione che non avrei mai immaginato - commenta Lucano - ma non faccio un passo indietro. Oltre a dimostrare la mia innocenza personale, credo che questa vicenda, in un momento storico particolare, possa dare un contributo ad un'idea di politica che va in direzione opposta rispetto a ciò che sta accadendo".

E l'nvito di Luigi De Magistris è solo uno dei tanti pervenuti a Lucano, insieme a quello del candidato alla segreteria Pd Matteo Richetti e della giunta comunale di Catanzaro, oltre alle dimostrazioni di solidarietà da parte di personaggi pubblici come Beppe Fiorello, che via Facebook hsi è rivolto direttamente al sindaco calabrese: "Sei stato scomodo Mimmo perché hai il volto della #Calabria giusta, nuova, libera e felice, #iostoconriace per sempre e se vorrai ti ospiterò sul palco del mio spettacolo teatrale ogni sera, quando vorrai, dal 25 ottobre al 2 dicembre in giro per l'Italia, il tuo Paese".

Nessun passo indietro, invece, da parte di Matteo Salvini, che ribadisce: "Se un giudice dice che non può mettere piede nel proprio paese, evidentemente Lucano non è un eroe dei tempi moderni. O è stato distratto o non so che altro. Comunque, quando vado in Calabria, la gente mi chiede più lavoro, non più immigrati".

Solo poche ore fa, interpellato dalla stampa, Mimmo Lucano aveva dichiarato di non sapere dove andare, dopo la sospensione dall'incarico perché indagato dalla procura di Locri per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e abuso d'ufficio, e dopo il divieto di dimora nel Comune calabrese.

"Ho deciso che non mi trasferirò da nessuna parte - aveva dichiarato Lucano in un'intervista a Repubblica - La macchina sarà la mia casa, per il resto cambierò posto tutti i giorni, approfittando delle tante offerte di ospitalità di amici e sindaci. Ma non mi allontanerò mai da Riace. Il mio posto è qui".

Lucano ha anche difeso il suo operato nell'ambito dell'accoglienza e dell'integrazione dei migranti: "Non ho niente di cui pentirmi e a Riace ho consacrato gli ultimi vent’anni e non ho intenzione di dimettermi".

(Unioneonline/F)

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