Sono 985, complessivamente, i migranti soccorsi in mare in stand by sulle tre imbarcazioni che incrociano a poche miglia dalle coste siciliane.

Risale ormai a 8 giorni fa la direttiva del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che intimava alle navi umanitarie di tenersi alla larga dalla acque italiane. Allora erano 2, la Humanity 1 e la Ocean Viking. Ora si è aggiunta la Geo Barents.

"A bordo ci sono tanti bambini e c'è chi ha bisogno di cure immediate", premono le Ong che hanno indirizzato molteplici richieste di un porto ad Italia e Malta, tutte andate a vuoto. La premier Giorgia Meloni parla apertamente di "navi pirata". "Se fai la spola tra le coste africane e l'Italia per traghettare migranti - accusa - violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale. Se poi una nave Ong batte bandiera, poniamo, tedesca, i casi sono due: o la Germania la riconosce e se ne fa carico o quella diventa una nave pirata".

Mentre Piantedosi ribadisce il suo no, Medici senza frontiere, che gestisce la Geo Barents (bandiera norvegese, 572 persone recuperate), puntualizza che il team di bordo "ha tempestivamente contattato e informato sia le autorità marittime maltesi, responsabili della zona Sar in cui si sono svolte le attività di salvataggio, che le autorità italiane, ma il centro di coordinamento dei soccorsi maltese non ha inviato alcuna istruzione o comunicazione".

Sulla nave ci sono oltre 60 minori, tre donne incinte e casi che richiedono un intervento immediato, come quello, spiega Riccardo Gatti, responsabile delle operazioni di Msf, di "una famiglia del Togo con una bimba di 11 mesi nata con il labbro leporino e che oggi ha difficoltà nella deglutizione. I suoi genitori hanno lavorato in Libia per mettere i soldi da parte per curare la loro figlia, cercando contemporaneamente di ottenere un visto per l'Europa che è stato sempre stato negato". Sulla Humanity 1 (bandiera tedesca) i naufraghi raccolti sono 179, la Ocean Viking (bandiera norvegese) ospita invece 234 migranti. 

(Unioneonline/D)

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