È ripartito nell'aula della Camera l'esame della proposta di legge sul biotestamento interrotto lo scorso 5 aprile.

Ed è passato subito un emendamento chiave, quello che consente al paziente di abbandonare il trattamento terapeutico, sottraendosi al cosiddetto "accanimento".

L'emendamento è stato proposto dal presidente della commissione Affari sociali della Camera Mario Marazziti e cancella un comma dell'articolo 1 della legge che prescriveva che "il rifiuto del trattamento sanitario indicato dal medico o la rinuncia al medesimo non possono comportare l'abbandono terapeutico. Sono quindi sempre assicurati il coinvolgimento del medico di famiglia e l'erogazione delle cure palliative".

Il testo dovrebbe ricevere l'approvazione definitiva a Montecitorio entro domani, per poi passare all'esame di Palazzo Madama.

"MEDICI POSSONO RIFIUTARSI" - Il medico però potrà rifiutarsi di "staccare la macchina" che tiene in vita un paziente, nel momento in cui questo abbia deciso di rinunciare alle terapie sanitarie. Passa con 281 voti, 120 contrari e dieci astensioni un altro tra gli emendamenti-cardine (presentato dalla commissione Affari Sociali) della legge sul consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento.

IL DDL - Il disegno di legge è in discussione dal 2013: dopo continui rinvii ha subito un'accelerazione in seguito al caso di Dj Fabo, morto in una clinica svizzera grazie al suicidio assistito e all'intercessione di Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni.

INDAGATI MINA WELBY E MARCO CAPPATO - E in relazione a un altro caso di suicidio assistito, quello relativo alla morte di Davide Trentini, accompagnato in Svizzera da Mina Welby, sono arrivati due avvisi di garanzia da parte della procura di Massa per la stessa Welby e per Marco Cappato. Il reato che viene contestato loro è di istigazione o aiuto al suicidio. L'iscrizione è avvenuta a seguito dell'autodenuncia di Welby e Cappato.

L'ULTIMO SALUTO DI DAVIDE TRENTINI PRIMA DI MORIRE - VIDEO:

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