C'è chi lo mostra orgogliosamente sul cellulare, o stampato, ma anche chi ai controlli sbuffa sotto la mascherina.

Non ci sono stati problemi particolari nel giorno di partenza in tutta Italia del Green pass, da esibire in bar e ristoranti al chiuso e con consumo al tavolo, per spettacoli, concerti ed eventi sportivi, musei, piscine al coperto, sale giochi, palestre, mense aziendali, centri benessere e parchi divertimento.

Davanti a musei come quello Egizio a Torino o quello archeologico di Pompei ci sono state lunghe code per il prolungamento delle operazioni all’ingresso, come anche davanti ai parchi divertimento. Gestori, camerieri e steward controllano il codice - della validità di nove mesi – con l’app “Verifica C-19”. E chi non ha il pass, se possibile, è libero di accomodarsi all’esterno.

Gli esercenti non si dicono affatto contenti: "Il Green pass si sta rivelando un disastro, tra malfunzionamenti dell'app deputata a scansionare il certificato, clienti che fanno resistenza e tavoli che in questa incertezza rimangono vuoti", tuona la Fiepet, l'associazione di ristoratori di Confesercenti, che chiede una sospensione delle sanzioni "in questa fase di avvio". A chiedere che "il compito dei controlli non vada addossato alle imprese" è anche Confcommercio, auspicando che il pass possa essere esteso ai lavoratori, ma con "una attenta programmazione senza impattare sulla stagione estiva, scongiurando rischi di carenza di forza lavoro".

Gli esercenti sono tenuti a controllare anche il documento di identità, chiarisce il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Circostanza che preoccupa diversi gestori: "Non possiamo farlo”, dicono. E c'è già qualche trasgressore: ad Asti un 50enne è stato sorpreso dai carabinieri del Nas all'interno di una sala scommesse senza il passaporto verde e dovrà ora pagare una multa di 400 euro. 

(Unioneonline/D)

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