Si apre il 28 marzo il processo di appello ad Antonio Logli, accusato dell'omicidio e della distruzione del cadavere della moglie Roberta Ragusa.

La donna è svanita nel nulla una notte di sei anni fa, dopo aver litigato con il marito per aver scoperto una sua relazione con la baby sitter dei loro figli.

Antonio Logli è stato condannato in primo grado a 20 anni di reclusione con rito abbreviato. Ha sempre respinto ogni accusa.

Nei primi tempi si pensava a un allontanamento volontario della donna, poi gli inquirenti hanno cominciato a sospettare di Logli, che ha tenuto nascosta la relazione extraconiugale e il litigio prima della scomparsa, oltre ad aver ordinato all'amante di gettare in un cassonetto i telefonini con cui si sentivano tutti i giorni.

Ad incastrarlo anche un testimone che lo ha visto in auto la notte della scomparsa, in un orario in cui Logli aveva dichiarato di essere andato a dormire. Tanti gli indizi insomma, ma manca la prova regina: per questo l'esito del processo d'appello è tutt'altro che scontato e - proprio alla vigilia - Daniele Logli, figlio di Antonio e Roberta Ragusa, ha scritto ai giudici della Corte d'Appello per sostenere l'innocenza del padre.

Antonio Logli
Antonio Logli
Antonio Logli

"Daniele Logli - si legge nella missiva scritta dal legale - vuole essere presente al processo a carico del padre, non per vederlo condannato ma nella speranza di vederlo prosciolto da ogni accusa. Daniele vuole testimoniare la sua ferma convinzione che il padre non ha commesso i fatti di cui viene accusato. Daniele Logli la sera tra il 13 e il 14 gennaio del 2012 era nella sua camera a pochissima distanza da quella famigerata scala che porta alla soffitta. Secondo la tesi accusatoria proprio davanti a quella scala si sarebbe verificata la discussione tra il padre e la madre, possibile che una lite così accesa e furibonda non sia stata sentita o avvertita dalla scrivente? E perché nessuno ha mai chiesto al figlios e avesse udito il litigio o qualcosa di insolito la notte della scomparsa della madre?".

(Unioneonline/L)

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