Una cena che si è tenuta in un ristorante di Segromigno nel comune di Capannori (Lucca) lo scorso 21 febbraio, quando ancora non erano in vigore le norme anti contagio, si è trasformato in un focolaio di coronavirus con undice R0 compreso tra il 7 e l'8.

E' quanto emerge da uno studio scientifico condotto da un medico di medicina generale del Lucchese, i cui risultati sono stati citati in un post su Facebook del sindaco di Capannori Luca Menesini. Un abstract della ricerca è stato pubblicato sull'autorevole rivista scientifica "Recenti progressi in medicina".

Su 49 persone divise in 5 tavoli in 47 hanno partecipato allo studio: 26 sono risultate positive al Covid (il 55,3%), di cui 24 sintomatiche.

Nei 14 giorni precedenti sei dei partecipanti alla cena si erano recati a Milano, tre di loro sono risultati positivi. Dunque il focolaio si è sviluppato proprio dalle tre persone, che al momento della cena non avevano ancora sintomi, che si sarebbero manifestati successivamente.

Un dato che ha portato i medici a dire che l'R= (il numero medio di persone che ogni positivo può contagiare) della cena è compreso tra 7 e 8. Valori molto alti rispetto alla letteratura scientifica, che lo attesta a 3,8.

Il motivo della discrepanza è presto detto, ed è dovuto alle condizioni in cui si è svolta la cena. Ambiente chiuso non aerato, dimensioni piccole del locale rispetto alla densità dei presenti, assenza di misure adeguate alla prevenzione come mascherine, distanze e igiene (anche perché le norme anti contagio non erano ancora in vigore).

Altro dato interessante, spiega il medico, è che tre delle sei persone andate a Milano e poi presenti alla cena non hanno mai preso il Covid, né da una parte né dall'altra. Cosa che fa rilettere sulla possibile esistenza di fattori personali che proteggoni dall'infezione. E che conferma ancora una volta come gli asintomatici siano contagiosi.

"Alla luce di questo studio - afferma il sindaco di Capannori - vi chiedo ancor più di prima di rispettare rigorosamente le norme anti contagio e di aggiungere, anche se fa freddo, la buona norma di aerare le stanze, i locali, i posti in cui stiamo con altre persone".

(Unioneonline/L)
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