Un continuo e crescente calo demografico e, di conseguenza, una società che invecchia sempre più. La possibilità che anche quest'anno possa concludersi con un record negativo di nuovi nati in Italia, come nel 2024, sembra essere, infatti, sempre più probabile "a meno che non ci sia qualcosa di straordinario".

È questo l'allarme che arriva dal palco degli Stati generali della Natalità, a Roma, dove le poltrone dell'Auditorium della Conciliazione erano riempite ieri da giovani studenti. «E' a loro che dobbiamo la verità sul futuro che li attende», ha sottolineato il presidente della Fondazione per la Natalità, Gianluigi 'Gigi' De Palo, nel suo discorso d'apertura. Ed è a loro che si è poi rivolto il presidente Mattarella parlando della natalità come «tema vitale per il nostro Paese e per l'intero continente europeo».

Secondo il Capo dello Stato se è vero, quindi, che «la nostra società invecchia» e «va letto come un successo il fatto che aumentano i tempi della vita», «al tempo stesso non si rigenera o lo fa soltanto parzialmente. I giovani sono pochi, come mai avvenuto nella storia passata, salvo forse soltanto dopo guerre devastanti». Fra i problemi la precarietà, la difficoltà per i giovani a trovare lavoro e casa, la necessità di accedere ai servizi. E in questo senso «il ruolo delle istituzioni non è indifferente».

Nel 2024 il saldo tra nuovi nati - nemmeno 370mila - e decessi è stato negativo di 281mila persone, come è stato ricordato nel corso della giornata. Una perdita equivalente all'intera popolazione della città di Venezia. A questi dati si aggiunge che "il numero medio di figli per donna in Italia ha raggiunto il minimo storico: 1,13 nei primi sette mesi del 2025". Nel 2024 erano 1,18, mentre 1,2 nel 2023. Un quadro che trova conferma anche nei dati provvisori, e più recenti, dell'Istat relativi al periodo gennaio - agosto 2025: il calo delle nascite è stato, infatti, del 5,4% rispetto agli stessi mesi del 2024. Tradotto in numeri: 230mila neonati, fino al 31 agosto.

«Anche quest'anno, a meno che non ci sia qualcosa di straordinario, avremo di nuovo un record negativo di nascite», la precisazione. E questo può voler dire soltanto una cosa: «Che la quantità dei nostri giovani sta diminuendo».

Per cercare di affrontare l'inverno demografico con risposte concrete è stata quindi rilanciata dal palco degli Stati generali l'Agenzia per la natalità, un'iniziativa pensata per "costruire un luogo di confronto, studio e collaborazione tra istituzioni e società civile". "Questa non è una battaglia ideologica, ma la grande sfida nazionale - è l'appello di De Palo - E se vogliamo garantire un futuro all'Italia, dobbiamo giocarla tutti insieme».

(Unioneonline)

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