Quattro anni e sei mesi alla "mente" del sequestro e quattro anni agli altri tre della stessa banda.

Queste le condanne inflitte oggi in abbreviato dal Tribunale per i Minorenni di Milano a quattro quindicenni che, secondo le accuse, avrebbero rinchiuso in un box di Varese e poi legato e picchiato con un bastone di ferro un loro coetaneo. L'obiettivo? Ottenere informazioni su un suo amico, che doveva loro qualche euro.

Il giovane era stato attirato in una trappola: per ore, dopo essere stato immobilizzato con dei fili elettrici, aveva subito le sevizie dei ragazzini della gang, che lo avevano spogliato nudo, picchiato a turno, cosparso di acqua gelida. Gli avevano anche strappato un orecchino, in più postando il tutto sui social.

L'accusa aveva chiesto condanne per un totale di 21 anni di carcere, sostenendo che nessun imputato avesse mostrato segni di ravvedimento. Le difese avevano chiesto la messa in prova ma la Procura minorile ha detto no, e così anche il giudice.

Come confermato all'Ansa dal procuratore del Tribunale per i minorenni Ciro Cascone, è stata, questa, la prima sentenza di condanna in Italia per il reato di tortura, applicando la legge che lo ha introdotto poco più di un anno fa.

"Soddisfazione per la condanna equa e avvenuta in tempi brevi, una particolare attenzione al caso, come era giusto", ha commentato Augusto Basilico, legale del quindicenne vittima degli abusi. Il giovane, ha detto l'avvocato, "sta meglio, ma rivivere la vicenda con il processo, seppur a distanza, lo ha turbato".

"Ora si vedrà quando torneranno liberi, speriamo che per allora avranno maturato il pentimento e non ci siano più contatti con il mio assistito".

(Unioneonline/D)
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