L’antiriciclaggio della Banca d'Italia: «Mafie a caccia di terreni agricoli per le rinnovabili»
Audizione alla Camera di Enzo Serata, direttore dell’Unità di informazione finanziaria (Uif): «Interessi anche nella costruzione degli impianti»«Interessi della criminalità organizzata continuano a essere riscontrati anche nel settore delle energie rinnovabili, sia nelle fasi connesse all’acquisto delle aree da destinare agli impianti sia nelle attività di progettazione, costruzione e installazione degli stessi».
Parole chiare quelle pronunciate nei giorni scorsi davanti alla commissione Antimafia della Camera da Enzo Serata, direttore dell’Unità di informazione finanziaria (Uif), l’ente antiriciclaggio della Banca d’Italia.
«Seppur diffusi sull’intero territorio nazionale, rilevanti concentrazioni di tali casistiche sono presenti in aree a elevata densità mafiosa», ha sottolineato.
Stando alle segnalazioni e alle indagini condotte dall’Uif «sono emersi acquisti di terreni agricoli per l’installazione di impianti fotovoltaici con il riconoscimento di elevate provvigioni a favore degli agenti immobiliari in legami d’affari con nominativi indagati per fatti di criminalità organizzata».
In numerosi casi, ha spiegato Serata, «le parti venditrici risultavano rappresentate dal medesimo procuratore che, una volta incassato il prezzo, ha trasferito al venditore per una parte sensibilmente inferiore rispetto a quanto percepito».
(Unioneonline/E.Fr.)