Schiacciamento, ipotermia e asfissia: sono le tre principali cause della morte delle vittime recuperate dalle macerie dell'hotel Rigopiano, in Abruzzo, travolto da una slavina una settimana fa.

A parlare, oggi, è stato il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, che ha illustrato i risultati delle prime sei autopsie, aggiungendo: "Non abbiamo casi di morte esclusivamente per ipotermia".

"Ci sono state molte richieste, anche pressanti, dei parenti delle vittime che vogliono la restituzione dei corpi, chiedendoci di evitare l'accertamento autoptico, che è un ulteriore passaggio doloroso - ha detto il procuratore - Il mio ufficio ha scelto come modalità operativa di accertare con assoluta precisione caso per caso cosa è successo. Questo è il motivo per cui sto dicendo 'no, no, no' ai parenti che me lo chiedono. Faccio l'accertamento autoptico e lo farò per tutti".

In particolare, per quanto riguarda l'esame su Gabriele D'Angelo, il cameriere dell'albergo, il medico legale di parte, Domenico Angelucci, ha evidenziato invece come causa della morte l'assideramento: "Sul corpo non ci sono segni di traumi né di asfissia come emorragie congiuntivali - ha detto - Se fosse stato soccorso entro due ore, probabilmente si sarebbe potuto salvare".
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