La sentenza sull’omicidio di Desirèe: resta in carcere l’imputato condannato
Nuova ordinanza per Brian Minthe per il quale era stata disposta la scarcerazione
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Contrariamente a quanto disposto in un primo momento, uno dei quattro condannati per la morte di Desirèe Mariottini, con sentenza emessa nella tarda serata di ieri dalla III Corte d’assise di Roma al termine di molte ore di camera di consiglio, non verrà scarcerato. Brian Minthe, nei cui confronti è stata disposta la condanna a 24 anni e 6 mesi, rimarrà in carcere in quanto questa mattina gli è stata notificata una nuova ordinanza cautelare per l’accusa relativa all’omicidio.
Al processo che si è chiuso ieri sono stati inflitti anche due ergastoli e una condanna a 27 anni per gli altri imputati, tutti cittadini africani.
La giovane vittima, 16enne di Cisterna di Latina, era stata trovata morta nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 2018 su un lettino in uno stabile abbandonato nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Nel corso delle indagini vengono arrestati due senegalesi irregolari: Mamadou Gara e Brian Minteh. I due sono ritenuti responsabili, in concorso con altre due persone, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario. Gli altri due arresti scattano nelle ore successive: in manette finiscono Alinno Chima, 47 anni, e Yusef Salia.
(Unioneonline/s.s.)