È stato lui a ricevere, per primo, la richiesta di aiuto da parte di Giampiero Parete, il cuoco in vacanza con la famiglia all'hotel Rigopiano, travolto da una slavina, attraverso una telefonata via WhatsApp, e ha lanciato l'allarme alle autorità: "Ma all'inizio - racconta Quintino Marcella, ristoratore - non mi hanno creduto. Le macchine si sono messe in moto solo alle 20".

Nel corso della prima conversazione, Parete diceva all'amico: "Chiedi aiuto, qui è venuta una valanga, l'albergo non c'è più, chiama i soccorsi", e ripeteva "aiuto, aiuto, aiuto, aiuto"; il ristoratore ha avvisato subito il centro coordinamento della Prefettura ma non è stato creduto: "Abbiamo sentito l'hotel due ore fa - è stata la risposta - ed era tutto a posto"; nessuno, dice Marcella, "ha voluto prendere per vera la mia versione".

Quindi, mentre sentiva via messaggio il cuoco che continuava a ripetere "gli altri sono tutti morti", ha telefonato ai vari numeri di emergenza, ma nel frattempo le ore passavano e i mezzi si sono mossi "solo alle 20".
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