I bambini forse non vengono uccisi dal Covid, ciò non vuol dire che non vengano colpiti. Sia dal contagio, sia sotto altri aspetti.

Basti pensare alla storia che arriva da Montevarchi (Arezzo). Due bambini molto piccoli di età - entrambi fanno le elementari - sono chiusi in casa soli da giorni, in isolamento domiciliare.

La nonna ottantenne è morta giovedì scorso nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Arezzo, nella stessa struttura è ricoverata la madre, un'operatrice sanitaria.

Il padre non ce l'hanno, dunque il tutore dei piccoli è diventato lo stesso sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini. Per assistere i fratellini si è mossa una grande catena di solidarietà e di assistenza nella cittadina toscana.

Come riporta il quotidiano la Nazione, l'assistenza ai due, con tanto di rifornimento di cibo per pranzo, merende a cena, viene fatta da alcuni parenti, da volontari e da persone che frequentano la parrocchia.

Nel giardino sotto casa, adeguatamente sanificato, staziona giorno e notte un camper, al cui interno c'è sempre un volontario (si fa a turno), giorno e notte, pronto ad accorrere in caso di emergenza.

Un operatore da fuori parla con i bambini affacciati al balcone. E i piccoli mantengono contatti quotidiani con la madre, le cui condizioni sono in miglioramento, attraverso le videochiamate.

Durante la notte è inoltre attivo un numero con un operatore sempre a disposizione per qualsiasi problema dovesse presentarsi.

E non è l'unica storia del genere. Ieri il sindaco di Bari Antonio De Caro, in diretta Facebook, ha parlato di una situazione analoga nella città pugliese. Anche in questo caso si è attivata la straordinaria macchina della solidarietà che siamo capaci di mettere in campo noi italiani.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata