È ancora in mare, senza un porto in cui sbarcare i 149 migranti salvati nei giorni scorsi al largo della Libia. La Alan Kurdi, nave della ong tedesca Sea Eye, naviga davanti alle coste a sud-ovest della Sicilia e ieri mattina la Guardia costiera italiana ha portato a bordo cibo e beni di prima necessità.

Sull'emergenza migranti, che non cessa neanche in tempi di coronavirus, Papa Francesco ha risposto alla lettera inviata da Mediterranea Saving Humas, piattaforma per il salvataggio nel Mediterraneo: "Grazie per tutto quello che fate - ha scritto - Vorrei dirvi che sono a disposizione per dare una mano sempre. Contate su di me".

A firmare la missiva al Papa era stato il capomissione Luca Casarini. "Luca, caro fratello, grazie tante per la tua lettera - si legge -. Grazie per la pietà umana che hai davanti a tanti dolori". E ancora: "Grazie per la tua testimonianza, che a me fa tanto bene. Sono vicino a te a ai tuoi compagni".

"Siamo immensamente felici e grati della vicinanza che ancora una volta Papa Francesco testimonia verso chi soffre - è stato il commento di Mediterranea Saving Humans - perché rischia di essere abbandonato senza soccorso in mare o a subire torture e violenza nei campi libici. E dell'affetto e del sostegno a Mediterranea, e alle navi della società civile che praticano il soccorso in mare". "Speriamo che le parole del Santo Padre arrivino al cuore anche dei governanti che in queste ore hanno chiuso i porti dell'Europa e dell'Italia all'umanità", ha aggiunto.

(Unioneonline/s.s.)
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