"Quello che è successo è stata una disgrazia, una fatalità, io lo so, nessuno lo ha voluto, ma voglio allo stesso tempo che non succeda mai più, voglio che nessuna madre mai più debba provare quello che ho provato io".

A distanza di oltre dieci mesi dalla morte Davide Astori - trovato senza vita in una stanza d'albergo a Udine lo scorso 4 marzo poco prima della partita Udinese-Fiorentina - Anna, la madre dell'ex giocatore del Cagliari, ha rilasciato un'intervista al "Corriere della Sera".

La donna, ha fatto sapere, non cerca colpevoli: "Voglio la verità su mio figlio, e se qualcuno ha sbagliato lo perdonerò: anzi l'ho già perdonato".

Poi ha ricordato quello che provò quel giorno: "Quella mattina io e mio marito dovevamo andare alla messa e poi a votare, che c'erano le elezioni. Io però mi sveglio e ho le braccia come paralizzate, fredde, il corpo vuoto, una sensazione che non avevo mai provato in vita mia. Non sapevo nulla, ma sapevo già tutto", ha dichiarato.

"In Italia sono bravissimi nei controlli medici sugli atleti, ma devono diventare ancora più bravi, ancora più sicuri. Voglio che il sacrificio del mio Davide non sia stato inutile", ha concluso la donna.

Per il decesso di Astori la procura di Firenze ha emesso due avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti medici - uno dei quali opera in una struttura con sede a Cagliari -, accusati del reato di omicidio colposo.

(Unioneonline/F)

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