Filippo Turetta è stato fermato questa mattina in Germania. Lo dice all'Ansa l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma e ha informato i genitori. Il giovane era a bordo della sua Fiat Grande Punto, quando è stato intercettato. 

Il delitto

Nei confronti del giovane era stato spiccato un mandato di cattura internazionale per l’accusa dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, scomparsa da oltre una settimana da Vigonovo (Venezia), il cui corpo è  stato trovato ieri in un canalone vicino al lago Barcis, in Friuli. Stando ai primi esami autoptici, Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata: le coltellate ricevute alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza.

Il giovane era scappato dall’Italia domenica, forse subito dopo il delitto. 

I soldi insanguinati 

In mano ai carabinieri di Venezia che lo stavano cercando c’era un  video ripreso in una stazione di servizio a Cortina. Risale appunto a  domenica mattina: si vede Filippo che riempie il serbatoio. Paga in contanti e poi riparte. Qualche giorno dopo il titolare dell’impianto ha aperto la cassa e si è accorto che una banconota da 20 euro presentava macchie simili a sangue. L’uomo ha chiamato polizia e carabinieri di Belluno che hanno acquisito sia le immagini della videosorveglianza che le banconote, ora nelle mani degli investigatori di Venezia. Gli accertamenti dovranno stabilire se quello sul denaro sia il sangue di Giulia.

Le ricerche si erano concentrate oltre il confine. Ora la fuga di Filippo è finita. 

Il coltello spezzato

Tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, dove Filippo Turetta ha ucciso Cecchettin c'è anche un coltello spezzato. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate. L’arma era stata trovata subito dagli investigatori, nella prima fase delle indagini, ma del fatto si è appreso solo oggi.

Le procedure

Ora bisognerà attendere i tempi tecnici previsti dalle procedure - in genere qualche settimana - per l'estradizione in Italia. La Germania dovrà adottare la decisione finale sull'esecuzione del mandato entro 60 giorni dall'arresto. Se Turetta acconsente alla consegna, la decisione è presa entro 10 giorni. Il ricercato, prevedono le norme, deve essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all'esecuzione del mandato d'arresto europeo.

Al giovane viene ora notificato il mandato d'arresto da parte delle autorità tedesche; sarà quindi portato davanti a un giudice di quel Paese per la procedura di validazione. Turetta ha diritto ad avere un legale, un interprete ed il gratuito patrocinio. Esaurito l'iter in Germania, sarà consegnato alle autorità italiane, attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che opera presso la Direzione centrale della Polizia criminale. Gli agenti andranno in Germania a prendere il giovane e lo porteranno in Italia. 

Il minuto di silenzio e la laurea

«Domani invierò a tutte le scuole italiane un invito a rispettare un minuto di silenzio nella giornata di martedì in onore di Giulia e di tutte le donne abusate e vittime di violenze», ha detto il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

La ministra dell'Università, Annamaria Bernini, ha annunciato che la ragazza riceverà la sua laurea: «Non è che Giulia riceverà una laurea, Giulia riceverà la sua laurea in ingegneria, perché le mancava solo la discussione della tesi. È già dottore, manca solo la formalità. Le hanno tolto tutto il resto: la vita e il diritto di amare».

(Unioneonline)

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