I dati relativi al monitoraggio sono "aggiornati" e "affidabili" anche se non si tiene conto degli asintomatici.

E' quanto chiarisce l'Istituto superiore di sanità a proposito del calcolo dei dati epidemici. Questi, spiega l'Iss, sono costruiti tenendo conto dei tempi di incubazione del virus e gli indicatori utilizzati sono quelli più recenti di cui è possibile garantire l'affidabilità del dato. Ci sono poi calcoli che permettono di stimarne l'andamento e di ragionare sulla proiezione al periodo attuale.

Il sistema costruito per la valutazione del rischio epidemico non è troppo complesso, al contrario tiene conto di tutti gli aspetti legati all'epidemia e alla risposta dei sistemi sanitari.

L'INDICE RT "AFFIDABILE" - Inoltre, si legge nelle slide pubblicate dall'Iss, l'indice di trasmissibilità Rt è affidabile anche se non tiene conto degli asintomatici: calcolato sui casi sintomatici e su quelli ospedalizzati, permette di utilizzare un criterio "stabile e costante".

Basare Rt sugli asintomatici, spiega l'Iss, "farebbe dipendere la sua stima da quanti screening o contact tracing è capace di effettuare ogni singolo territorio". Il sistema infatti dall'inizio dell'epidemia a oggi ha indicato "correttamente - rileva l'Iss - dove e quando aumentava la trasmissione e quindi il numero di nuove infezioni e la pressione sul sistema sanitario".

Infine il tasso di occupazione delle terapie intensive e delle aree mediche è un indicatore solido, per questo non se ne descrive il flusso in entrata e uscita. Un aumento delle infezioni, aggiunge l'Iss in merito alle procedure per la valutazione del rischio, "provoca non solo un aumento del numero dei nuovi accessi ma anche la progressiva saturazione degli stessi. Pertanto il tasso di occupazione rappresenta un indicatore più utile per identificare quando la disponibilità di posti letto rischia di non essere più sufficiente".

(Unioneonline/D)
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