"Difficile ricordarsi da quanti giorni siamo chiusi qua dentro, sembra una vita, ogni giorno è uguale, un po’ come ’50 volte il primo bacio’. La notte resetti e il giorno dopo ricominci e pare tutto uguale; lento, immobile, chiuso". Impossibile fare un conto alla rovescia. "Preferisco non rimuginare troppo sulle scelte che sono state fatte in queste ultime settimane".

Sono queste le parole di Daniela Dragoni, insegnante di Casalpusterlengo, che trascorre le sue giornate dentro le quattro mura di casa, ad eccezione di qualche passeggiata sulle rive del canale Brembiolo. Tra domenica 8 e lunedì 9 marzo, ricordiamo, la zona della Bassa Lodigiana era diventata "Zona rossa" a causa del Coronavirus, insieme ad altre 14 province. Dalla scorsa notte sono stati rimossi i posti di blocco nel Lodigiano. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato il nuovo Dpcm chiamato "Io resto a casa" in cui tutta l’Italia è stata dichiarata zona protetta. Il regime di disciplina che era previsto per la Lombardia e le varie province collegate è stato esteso a tutto lo stivale. Conte ha precisato che "le nostre abitudini vanno cambiate ora".

"Siamo rimasti in casa. I nonni, nonostante abitino abbastanza vicino, non li abbiamo più visti se non dalla strada, guardando verso il loro balcone. Me ne guardo bene dall’avvicinarmi a mia mamma ottantenne perché temo davvero - continua Daniela - Se dopo lo shock iniziale avevamo voluto cogliere qualcosa di buono in questa nuova situazione, come stare più tempo in famiglia, leggere un libro, cucinare, pulire meglio la casa, in realtà poi, con l’andare dei giorni, anche il carico emotivo e fisico è stato devastante perché rispetto alla routine quotidiana non c’è la capacità di relazione. Ho sentito persone che volevano forzare i blocchi, commercianti che si ribellavano al fatto che non potevano lavorare e non sapevano quanto potevano andare avanti perché dovevano rifornire, produrre e vendere. Il peso economico di questa vicenda si stava iniziando a far sentire".

Nel suo ruolo d’insegnante, Daniela sta cercando di costruire attraverso gli occhi dei suoi giovani alunni di prima e seconda media, il racconto di un presente in continua evoluzione che si proietta verso un futuro tutto da scrivere: "Ho dato come compito ai miei alunni la scrittura di un diario. Almeno qualche riga al giorno, anche solo una frase, anche una foto, un ricordo che parlasse ogni giorno del nostro isolamento". La scrittura e la lettura riducono lo stress e fanno scivolare via le preoccupazioni, facendo viaggiare la mente all’interno di nuovi mondi, di grandi storie accattivanti che allentano la tensione e permettono un momento di relax. Recentemente la Bertoni Editori ha lanciato l’iniziativa #piùlibrimenostressnellazonarossa, in cui omaggerà con un libro in formato digitale tutti i cittadini residenti e non che attualmente si trovano nella zona rossa a causa del coronavirus. "Pensando alle tante persone che sono obbligate a rimanere nelle proprie abitazioni tante ore è venuta l’idea di regalare un libro (digitale). In quanto la lettura è sicuramente terapeutica", ha dichiarato Jean Luc Umberto Bertoni, patron della casa editrice.

Angelo Barraco
© Riproduzione riservata