"La Russia di Putin ha interferito nel referendum costituzionale italiano del 2016", è l'accusa sostenuta da Joe Biden, ex vice presidente americano, in un articolo pubblicato sulla rivista "Foreign Affairs" intitolato "How to stand up to the Kremlin - Come resistere al Cremlino".

E le ingerenze di Putin nella politica italiana continuerebbero ancora oggi, sempre secondo Biden, in vista delle prossime elezioni politiche, con un "appoggio" strisciante a Movimento 5 Stelle e Lega.

Accuse pesanti che arrivano a ridosso dell'inchiesta sulle pressioni russe avvenute durante la campagna elettorale di Donald Trump, e che denunciano una vera e propria strategia del Cremlino per destabilizzare la politica internazionale, compresa quella europea, ad esempio durante il referendum olandese sull’integrazione dell’Ucraina in Europa, quello spagnolo sulla secessione della Catalogna e in passato quello italiano sulle riforme costituzionali.

Il referendum costituzionale italiano
Il referendum costituzionale italiano
Il referendum costituzionale italiano

A fondamento delle sue accuse Biden cita l’Internet Research Agency di San Pietroburgo, usato dal governo russo come strumento di diffusione di fake news volte a minare gli equilibri internazionali e rendere l'Occidente più debole e diviso di fronte alle mosse del Cremlino.

Ma per Biden la prima vittima di questa politica aggressiva verso i Paesi stranieri sarebbe la stessa Russia, dove il consenso popolare verso Putin ha raggiunto livelli minimi, nonostante i trionfalismi manifestati all'esterno, e si regge solo sul pugno di ferro usato dal Cremlino verso ogni forma di opposizione e sull'appoggio di una ristretta e potentissima oligarchia economica.

Così, dietro gli attacchi striscianti all'Occidente, c'è anche il tentativo di distogliere l'opinione pubblica russa dai problemi veri che assillano Il Paese, in primis la dilagante corruzione e il malessere economico, oltre al rischio sempre presente che alcune delle ex Repubbliche sovietiche vengano attratte nell'orbita europea e tentino di allontanarsi dalla grande Madre Russia.

Se per i più maligni l'attacco di Biden ha il sapore di un personale rilancio politico e di una sua possibile futura candidatura, per tanti altri osservatori le sue parole suonano come un avvertimento a non sottovalutare la politica estera di Putin.

Anche se, va detto, il primo a non preoccuparsene è proprio l'attuale inquilino della Casa Banca. Almeno per il momento.

(Redazione Online/b.m.)
© Riproduzione riservata