Colpo di scena per l'omicidio di Ismaele Lulli, ragazzo di 17 anni ucciso nel luglio 2015 a Sant'Angelo in Vado (Pesaro Urbino).

Il caso pareva risolto, con la condanna definitiva per Igil Meta e Mario Mema, entrambi albanesi. Ma oggi il pm Irene Lilliu ha chiesto il rinvio a giudizio per concorso anomalo nell'omicidio di Ambera Saliji, oggi 24enne, macedone ed ex fidanzata di Igli Meta.

La ragazza, che nel processo principale contro i due responsabili era teste dell'accusa, ora si è vista imputare coattivamente dal gip Vito Savino l'accusa di aver partecipato all'agguato che portò all'uccisione di Ismaele, cui venne tagliata la gola.

Per la Procura Ambera è sincera quando afferma di non aver immaginato che Igli arrivasse ad uccidere Ismaele per lavare l'onta del tradimento della allora fidanzata con il 17enne, ma per il gip Savino il messaggino trappola inviato da Ambera ad Ismaele, dandogli appuntamento per incontrarsi, è un'azione carica di responsabilità penale. Perché all'appuntamento si presentò Igli Meta spalleggiato da Mario Mema che in pochi minuti caricarono Ismaele in auto, per poi ucciderlo tagliandogli la gola in un luogo appartato in collina, abbandonando il corpo in un dirupo.

Dunque per il gip Ambera ha contribuito al compimento del delitto, seppur con un dolo indiretto. Pertanto, la Procura ha obbligatoriamente proceduto con la richiesta di rinvio a giudizio della giovane. La mamma della vittima, Debora Lulli, si è detta soddisfatta della decisione della magistratura.

(Unioneonline/L)
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