L’epidemia si sta “progressivamente muovendo dal centro-est europeo verso l’Italia e la Francia” e nel nostro Paese c’è “un incremento nella circolazione del virus”, anche se in una situazione “più contenuta rispetto ad altri Paesi”.

E’ quanto ha detto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio della Cabina di regia.

L’incremento più significativo si registra nella fascia d’età 30-50 anni, ma c’è anche un incremento tra i dati pediatrici, evidenzia Brusaferro: “In particolare tra i 6 e gli 11 anni, fascia per cui non è disponibile la vaccinazione e per cui vengono segnalati anche alcuni ricoveri”.

La pressione ospedaliera continua a crescere “in modo lento ma progressivo", per questo è “necessaria una maggiore copertura vaccinale e la terza dose soprattutto per soggetti anziani e con patologie”. 

Tra gli over 80 la percentuale di terze dosi non supera il 40% e, ricorda Brusaferro, fra i 30 e i 50 anni milioni di persone non hanno ancora la prima. I dati “confermano l’efficacia del vaccino contro le ospedalizzazioni”.

Anche il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza evidenzia una “tendenza al peggioramento”, ma “la crescita dei casi è chiara e lenta e ciò grazie agli effetti della campagna vaccinale e del Green pass”.

Secondo Rezza bisogna iniziare a pensare di anticipare le terze dosi: “Quelli che ad oggi non hanno raggiunto sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario sono soprattutto persone giovani”, afferma. “Accorciare questo intervallo non avrebbe effetti negativi e potrebbe dare qualche possibilità in più di accelerare la campagna vaccinale, è quindi un elemento da valutare con una certa attenzione".

(Unioneonline/L)

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