Netto aumento dell’incidenza settimanale che, a livello nazionale, tocca quota 241 casi ogni 100mila abitanti dal 10 al 16 dicembre, contro i 176 della settimane precedente.

E’ il primo dato che emerge dal consueto monitoraggio della Cabina di regia. L’Rt calcilato sui casi sintomatici è in lieve calo: è pari a 1,13 (range 1,09-1,19) nel periodo 24 novembre-7 dicembre, la settimana precedente era pari a 1,18.

Sale la pressione sugli ospedali: il tasso di occupazione in terapia intensiva al 16 dicembre è del 9,6%, contro l’8,5% del 9 dicembre. Aree mediche occupate al 12,1%, contro il 10,6% della settimana precedente.

La soglia di allerta è fissata al 10% per le intensive e al 15% per gli altri reparti.

Altre 4 Regioni finiscono in zona gialla: Liguria, Marche, Veneto e Provincia di Trento si aggiungono a Calabria, Friuli Venezia Giulia e Provincia di Bolzano.

Sono così 12 milioni gli italiani che passeranno il Natale in zona gialla, con obbligo di mascherine all’aperto. E nella settimana successiva, quella di Capodanno, si potrebbero aggiungere almeno altre tre Regioni “importanti” e molto popolate come Lazio, Emilia Romagna e Lombardia. Sono tutte al limite della soglie di occupazione dei posti letto, con questo trend si prevede le supereranno al prossimo monitoraggio.

REGIONE PER REGIONE – Nove Regioni e Province autonome superano questa settimana la soglia di allerta del 10% di occupazione per casi Covid nelle terapie intensive. Sono Calabria (11,8%), Emilia Romagna (11,9%), Friuli (18,3%),Liguria (13,7%), Marche (16,7%),Molise (10,3%), Bolzano (18%), Trento (21,1%), Veneto (15%).

Otto superano invece la soglia di allerta del 15% per l'occupazione dei reparti di area medica: Calabria (20,8%), Friuli (22,6%), Liguria (17,9%), Marche (15,6%), Bolzano (16%), Trento (17,6%), Valle d'Aosta (18,2%), Veneto (16%).

(Unioneonline/L)

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