Diletta Leotta si è presentata in Procura, ieri a Roma, come parte offesa nella vicende del furto di alcune sue foto private. Fatti accaduti nel 2016.

Anche i magistrati di piazzale Clodio indagano sulla vicenda, e mentre il presunto hacker è indagato a Milano, nella Capitale è stato aperto un fascicolo per ricettazione a carico di alcune testate online che comprarono e diffusero le immagini contenute nello smartphone della conduttrice tv siciliana.

Si tratta di una foto del "lato b" della showgirl: è questa ad aver destato l'attenzione della procura capitolina, essendo l'immagine provento di un altro reato sul quale indagano i pm milanesi.

La 27enne era accompagnata dalla sorella Federica, in veste di suo avvocato.

La doppia inchiesta è nata dalla denuncia presentata alla polizia postale dalla presentatrice quando sul web, era il settembre del 2016, cominciarono a circolare una decina di immagini e alcuni filmati che la ritraevano nuda.

File che lei conservava nel "cloud" del suo telefono e che avevano esclusiva finalità privata.

A distanza di tempo la Leotta torna a parlare dell'accaduto: "Rifarei quelle foto e soprattutto farei più attenzione alle password dei miei account. Sicuramente non è stato un momento bello. Il fatto di essere un personaggio pubblico mi ha dato la forza di reagire con grinta e positività. Se questa reazione forte fosse stata imitata anche solo da una ragazza con una storia simile sarebbe un successo".

In procura la giornalista ha ricostruito la vicenda al pm Villani e ha ricordato che alcune di quelle immagini le aveva inviate al suo compagno.

(Unioneonline/s.a.)
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