“Il tampone è negativo”. Ma non lo fa analizzare e il paziente ha il Covid: medico a processo
Un dottore rinviato a giudizio per truffa aggravata ai danni di un 80enne, poi ricoverato. La difesa: “Accusa ingiusta”
Un medico toscano a processo per aver sottoposto, dietro il pagamento di 50 euro, un paziente di 80 anni che aveva febbre e difficoltà respiratorie a un tampone per il Covid comunicandogli poi l'esito negativo, ma senza nemmeno premurarsi di far analizzare in laboratorio di analisi il campione.
L’accusa per il medico è quella di truffa aggravata, con la prima udienza fissata a novembre al tribunale di Firenze, con rito abbreviato.
I fatti risalgono a marzo 2020, dunque all’inizio dell’emergenza coronavirus.
Da quanto si apprende, il medico, chiamato dai familiari del paziente – 80enne – che accusava il malessere, avrebbe sottoposto l'uomo a un tampone rapido acquistato online, che avrebbe dato un falso negativo. La cifra richiesta come corrispettivo della visita, 50 euro, sarebbe inoltre servita a coprire il costo del tampone.
Alcuni giorni dopo la visita l'anziano, risultato positivo al Covid, è stato ricoverato in ospedale, e poi dimesso dopo la guarigione. "Siamo molto amareggiati da questa indagine - afferma il difensore del medico, avvocato Francesco Stefani, che respinge l’accusa di raggiro a carico del suo cliente - perché il dottore si è attivato quando nessuno andava a fare visite domiciliari, ha chiesto e avuto 50 euro per la prestazione fatta recandosi due volte a casa del paziente, e si ritrova sotto processo con una richiesta di danni di 50mila euro da parte dei familiari".
(Unioneonline/l.f.)