Una sentenza destinata a suscitare polemiche quella della Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso degli avvocati difensori di Andrei Talpis, 57 anni, ritirandogli la condanna all'ergastolo perché il figlio che ha ucciso era "solo" adottivo.

Il delitto risale al 26 novembre 2013 quando l'uomo, originario della Moldova, a Remanzacco (Udine), ferì a morte il figlio Ion, 19 anni, adottato in Moldavia.

Il ragazzo era intervenuto per sedare una lite tra i genitori adottivi: cercando di disarmare il padre, che impugnava un lungo coltello da cucina, era rimasto ucciso.

LE PRECEDENTI SENTENZE - Due anni fa, tra primo e secondo grado, Talpei era stato condannato al carcere a vita per omicidio volontario e per il tentato uxoricidio della moglie.

L'aggravante che aveva determinato la pena massima era la discendenza tra la vittima e il carnefice. Ma secondo la Cassazione, che non entra nel merito delle indagini e verifica solo che le sentenze rispettino le leggi, il codice penale prevede chiaramente una distinzione tra figli legittimi e figli adottivi.

Ora Talpis sarà sottoposto a un nuovo processo.

(Redazione Online/D)
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