Il delitto di Garlasco: Chiara Poggi forse ha cercato di difendersi
Giovedì i periti ritireranno i reperti, cruciali gli esiti su DnaChiara Poggi (Ansa)
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Con la ricostruzione tridimensionale, le misurazioni delle distanze tra tutte le tracce di sangue e le impronte e con la ricognizione della scena del delitto, utilizzando strumentazioni all'avanguardia, le indagini della Procura di Pavia puntano a verificare quella che pare più di una ipotesi: si sta cercando di dare un riscontro al fatto che Chiara Poggi, la mattina del 13 agosto 2007, si sia difesa o comunque abbia reagito al suo assassino.
Questo uno dei temi su cui stanno lavorando i pm pavesi, guidati dal procuratore Fabio Napoleone, nell'inchiesta in cui è indagato Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara, al quale hanno attribuito, tramite una consulenza, il Dna trovato sulle unghie della ragazza che 18 anni fa è stata colpita al volto e alla testa con un oggetto, non ancora identificato, trascinata sul pavimento e gettata lungo le scale che conducono al piano seminterrato della villetta di Garlasco dove viveva. Il quadro che hanno tracciato gli inquirenti e i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano sarebbe, quindi, ben diverso da quello certificato dagli atti processuali che hanno portato alla condanna di Alberto Stasi, il fidanzato della vittima, il quale sta finendo di espiare 16 anni di carcere - ora è in semilibertà - sebbene abbia sempre proclamato la sua innocenza.
Tant'è che, qualora dovesse essere scagionato dalla nuova inchiesta, la strada che di certo percorrerà sarà depositare una ulteriore richiesta di revisione del processo. Intanto, mentre inquirenti e investigatori continuano a lavorare su una serie di elementi - come l'alibi di Sempio ritenuto traballante - e stanno ascoltando una serie di testimoni, si avvicina il giorno in cui prenderà concretamente il via l'incidente probatorio che avverrà nel contraddittorio tra le parti, ossia alla presenza di consulenti incaricati anche da accusa, difesa e parte civile o interessata al procedimento.
In vista del 17 giugno, dopodomani, i periti nominati dalla gip Daniela Garlaschelli raccoglieranno il materiale su cui effettuare le analisi: Denise Albani, genetista all'Università Tor Vergata di Roma, e Domenico Marchigiani, esperto dattiloscopico, si recheranno di mattina nella caserma dei Carabinieri di via Moscova per ritirare 35 fascette paradesive relative a 58 impronte rilevate sul luogo del delitto. Nel pomeriggio, invece, andranno all'istituto di medicina legale di Pavia per la consegna di altro materiale da esaminare, come i tamponi fatti a Chiara, il lembo di tappetino del bagno e la spazzatura, con anche la ormai nota confezione di Fruttolo e i cereali, sequestrati nella abitazione di via Pascoli 18 anni fa.
E sarà solo il risultato di questi accertamenti, in particolare su ulteriore Dna che si spera di estrapolare, incrociato con il modellino della villetta di Garlasco con tanto di tracce, a mettere un punto fermo sulla vicenda da mesi alla ribalta delle cronache anche per ricostruzioni definite "stravaganti". Tra queste ci sono le storie che ruotano attorno al Santuario della Bozzola, a presunti abusi sessuali, a riti satanici fino a strani suicidi, tra cui quello di Michele Bertani l'amico di Sempio che prima di morire ha postato sui social una frase enigmatica che in questi giorni sarebbe stata decrittata. A tutto ciò si aggiunge anche la voce di una prossima richiesta di riesumazione di Chiara, quasi a completare uno scenario che ha lasciato "disgustati" e "amareggiati" i suoi genitori.
(Unioneonline)