Si aspetta la conferma definitiva, che può arrivare dagli esami del Dna, ma dopo 16 giorni di ricerche sono stati trovati i resti ossei di un bambino e frammenti di indumenti che, secondo chi coordina le ricerche, sono "al 99 per cento" quella di Gioele Mondello, il bimbo di 4 anni scomparso il 3 agosto con la madre Viviana, poi trovata morta.

Prima è stato trovato il corpo, poi la testa del piccolo. I resti sono stati straziati dagli animali selvatici che hanno fatto scempio del corpicino. Sono stati trascinati all'interno di una fitta radura tra la boscaglia che circonda la zona. Il luogo del ritrovamento, coperto da rovi e arbusti, è circa 200 metri dall'autostrada Messina-Palermo dove mamma e figlio sono stati visti l'ultima volta, e a circa 700 dal punto in cui è stato rinvenuto il cadavere di Viviana Parisi, ai piedi di un traliccio della rete elettrica.

IL PROCURATORE - "Abbiamo trovato resti umani compatibili con quelli di un bambino dell'età di Gioele", ha detto il procuratore di Patti Angelo Cavallo incontrando i giornalisti al termine del sopralluogo.

"Sono stati trovati anche i frammenti di alcuni indumenti che adesso saranno mostrati al padre e ai familiari del bimbo per una conferma che si tratti di quelli che Gioele indossava al momento della scomparsa", ha aggiunto. "In questo momento ci dobbiamo stringere intorno alla famiglia e al bambino, abbiamo sempre pensato che si trovasse in questo posto e i fatti ci hanno dato ragione. Ora dobbiamo lavorare e andare a fondo in questa triste storia".

Cosa è successo a Gioele e Viviana? Cosa è successo il 3 agosto dopo l'incidente in seguito al quale i due si sono allontanati dalla macchina? "Abbiamo fatto delle ipotesi, se ne sono rafforzate alcune e ne abbiamo scartate altre. Perdono quota piste riconducibili ad ambiti familiari, ma lasciateci lavorare e fare tutti i ragionamenti del caso. Molte ipotesi restano ancora in piedi, a breve verrà effettuata l'autopsia".

I resti straziati dagli animali e trascinati all'interno di una fitta boscaglia potrebbero far propendere per un'aggressione di questi ultimi. Cani, come si è detto più volte, o maiali molto aggressivi, come ha riferito un uomo della zona che afferma di essere stato aggredito una volta.

Straziante la scena del padre Daniele in lacrime, inutilmente consolato dai suoi familiari.

LA SVOLTA - La svolta nelle ricerche è arrivata grazie alla segnalazione di un carabiniere in congedo, un volontario che da giorni affiancava vigili del fuoco, forestali e poliziotti nelle ricerche del piccolo.

Si chiama Giuseppe Di Bello, si è commosso davanti a quell'orrore ma ha subito lanciato l'allarme:

Non nasconde una certa vena polemica: "L'ho trovato dove gli altri non avevano cercato".

Pensa a una guida dall'alto, Di Bello: "L'ho sentito fin da stamattina, è stata come un'indicazione del Signore, così sono andato in un altro punto dove gli altri non erano arrivati"

Era uno degli oltre cento volontari che per 16 giorni hanno partecipato alle ricerche, conosce bene questi posti dove spesso viene a raccogliere funghi. E deve ringraziare il falcetto che si è portato dietro, con cui ha cominciato ad aprire spazi tra gli arbusti fino a scoprire alcuni frammenti e pezzi di indumenti. Ha capito subito: "L'ho trovato, l'ho trovato", sono le parole che è riuscito a pronunciare.

(Unioneonline/L)

Gioele, le ricerche nelle campagne di Caronia
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(Foto Polizia di Stato)
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