Si è parlato della riapertura di teatri e cinema, di stadi e palazzetti, di musei. Nessuna novità invece sulle discoteche, che restano chiuse fino a data da destinarsi.

E i gestori, che hanno già perso un’altra estate di incassi, sono sul piede di guerra e preannunciano proteste “rumorose”. 

Ieri il Comitato tecnico scientifico ha espresso un parere, su input del governo, sull’aumento della capienza di tante strutture. Per il momento però non ha detto nulla su sale da ballo e affini, ma la risposta sul loro destino i gestori dovrebbero averla a breve.

"Se le cose andranno nella direzione delle indiscrezioni che trapelano, ritengo che la misura sia davvero colma”, dice Gianni Indino, presidente del Silb-Fibe Emilia-Romagna, annunciando “decisioni forti per ribadire la nostra contrarietà a un comportamento al limite del persecutorio nei confronti dei nostri imprenditori e dei lavoratori che vivono di questa attività. Saranno forme di protesta rumorose, di cui penso si parlerà".

Il loro ragionamento è lo stesso da mesi: con il vaccino, l’obbligo di Green pass, il miglioramento sui numeri della pandemia, non ha senso tenere le discoteche ancora chiuse. Soprattutto in considerazione delle feste illegali che si moltiplicano tutti i giorni.

"Domani - spiega Indino - avremo la sentenza e io sono molto preoccupato. Il rischio più che mai tangibile è quello che nemmeno stavolta, dopo ormai due anni di chiusura, le istituzioni risponderanno alle nostre istanze di riapertura. Sono fortemente deluso. Vero è che di ufficiale ancora non c'è niente, ma le indiscrezioni provenienti da Roma fanno capire che ci sarà solamente una serie di imprese, di settori, che potrà tornare a lavorare con capienze aumentate, e di questo ne sono felice. Però nei nostri confronti non c'è mai attenzione e ci sentiamo oltremodo presi in giro".

 Secondo il numero uno di Silb-Fipe regionale, il destino è già scritto: "Il Cts, a quanto appreso, ha dato parere negativo per la riapertura dei locali da ballo. Cosa farà la politica adesso?". Proprio dalla politica arrivano segnali di appoggio. Per il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in questa fase "bisognerebbe avere coraggio" di far aprire anche le discoteche, certamente "con Green pass e contingentamento, magari anche superiore rispetto ad altre attività". 

"Io credo che le discoteche si possano riaprire, con Green Pass e limitazioni della capienza, perché danno occupazione e creano fatturato", ha aggiunto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, su SkyTg24: "Su questo argomento - ha aggiunto - ho un parere preciso che sto portando avanti con coerenza, confrontandomi con le sensibilità diverse all'interno del governo”. I benefici delle riaperture delle discoteche, sostiene, “si avrebbero anche per lo screening dei ragazzi non vaccinati che entrerebbero con il tampone". 

(Unioneonline/D)

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