Nemmeno una parola. Non ha risposto alle domande del pm, Cesare Vitale, l'ingegnere 36enne fermato ieri con l'accusa di aver ucciso il padre Giuseppe, cancelliere del tribunale di Castrovillari, sparandogli due colpi di fucile al culmine di una lite esplosa a Natale.

Lite che ha avuto luogo nella casa di famiglia a Rossano, nel Cosentino.

Al momento dell'arresto, non ha opposto resistenza; è apparso sotto choc e in stato confusionale e non ha voluto rispondere alle domande del pm nel corso dell'interrogatorio a cui è stato sottoposto nella notte nel commissariato di Rossano.

Il magistrato, che fino a notte tarda ha ascoltato a più riprese i familiari e alcuni vicini di casa al fine di ricostruire l'accaduto, ha disposto il sequestro delle abitazioni della vittima e dell'indagato, che si trovano nello stesso stabile.

Per Cesare Vitale si attende nelle prossime ore la fissazione dell'udienza per la convalida del fermo.

(Unioneonline/m.c.)

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