Green pass con una dose di vaccino per andare al ristorante al chiuso, e con doppia dose per concerti ed eventi in luoghi più affollati. Pare sia questa l’ipotesi più probabile del cosiddetto “Green pass all’italiana” cui sta lavorando il Governo e che verrà discussa già oggi nel corso della conferenza delle Regioni convocata alle 15, poi nella riunione dei governatori con i ministri interessati e i tecnici programmata per domani, e infine in Consiglio dei ministri che, probabilmente già entro giovedì, redigerà un nuovo decreto che entrerà in vigore dal 26 luglio.

Obiettivo pare essere quello di non penalizzare chi ha già effettuato la prima dose di vaccino, oppure l’ha prenotata ma potrebbe decidere di rinunciare o posticipare perché impossibilitato a effettuare il vaccino in vacanza.

La previsione, comunque, è che nelle aree dove maggiore è la circolazione del virus sia prevista ovunque la doppia dose e questo per contribuire a frenare la diffusione della variante Delta. Una certificazione, dunque, molto articolata e con più livelli di applicazione, con più modalità di fruizione e diverse peculiarità regionali.

LE IPOTESI – L'idea, dunque, è quella di usare il pass con una sola dose di vaccino per andare nei ristoranti al chiuso (non i locali all'aperto), i bar (ma non per il servizio al banco) e in tutti gli altri luoghi dove i protocolli già prevedono regole di distanziamento. L'uso del pass "completo", con doppia dose, sarebbe dunque solo per i luoghi più affollati e in cui c’è un alto rischio di contagio: eventi, palestre, cinema e teatri e, forse, anche i trasporti pubblici, ma in quest’ultimo caso al vaglio l’ipotesi di fissare l’obbligo solo da settembre di modo da dare alla gente il tempo di completare il ciclo vaccinale. Anche le discoteche all'aperto potrebbero, con queste regole, finalmente riaprire e permettere ai propri clienti di tornare a ballare.

Ulteriore ipotesi è invece quella che riguarda le Regioni che vengono considerate più a rischio, e dunque quelle che torneranno ad essere gialle in base ai nuovi parametri che verranno definiti nelle stesse riunioni del Green pass. Si parla di territori che abbiano tassi di occupazione nei reparti di area medica superiori al 10% o nei reparti di terapia intensiva superiori al 5%. In questo caso l’ipotesi è di ulteriori strette in fase di definizione.

STATO DI EMERGENZA – Nel decreto sarà poi prevista anche la proroga dello stato di emergenza che scade il 31 luglio. Finora il governo guidato da Draghi ha sempre previsto l’allungamento di massimo tre mesi, ma la presenza delle varianti che potrebbe segnare anche l’avvio della scuola e le elezioni amministrative previste per ottobre, potrebbe convincere sull’opportunità di arrivare alla fine dell’anno. Ciò significa che sarà ancora possibile lo smart working al 50% e la semplificazione di alcune procedure. 

(Unioneonline/v.l.)

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