A segnare il conto alla rovescia dell'arrivo in Italia dei grandi della Terra che si ritroveranno a Taromina il prossimo 26 maggio per una due giorni in cui - come ha ricordato il premier italiano Gentiloni - si parlerà molto di migranti, Mediterraneo e relazioni internazionali, è arrivata anche la "boutade artistica" apparsa ieri su un muro di Roma, con un murales raffigurante un Donald Trump-diavolo stretto in un bacio appassionato con Papa Francesco.

Sì, perché il presidente Usa incontrerà Bergoglio in Vaticano a margine del summit siciliano e, dunque, l'attesa per il suo arrivo in Italia è diventata a questo punto molto forte.

Ma lo è anche perché per lui e per altri tre leader mondiali - ovvero il primo ministro inglese Theresa May, il neoeletto presidente francese Emmanuel Macron e lo stesso Gentiloni - sarà la prima volta che andranno a sedersi a un tavolo del G7.

CHE COS'È IL G7 - Il summit è formato da una serie di incontri formali e informali tra i leader dei Paesi più industrializzati del mondo, un appuntamento la cui presidenza e organizzazione "ruota" ogni anno tra le Nazioni che ne fanno parte (e quest'anno tocca all'Italia).

L'agenda, dalla prima riunione convocata nel 1975 da Franciam Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Usa, negli anni si è ampliata, includendo questioni politiche e di sicurezza, dal commercio a cambiamenti climatici, fino alle grandi crisi internazionali. Al termine del G7 viene prodotta una dichiarazione congiunta, in cui vengono riassunte le principali linee adottate durante gli incontri sui vari temi affrontati.

CHI CI SARÀ A TAORMINA - Quello in Sicilia sarà il 43simo G7 e sarà il quarto senza la partecipazione della Russia, esclusa nel 2014 dopo lo scoppio della crisi ucraina e l'invasione del Paese da parte del Cremlino. A Taormina voleranno così i capi di Stato e di governo dei sette Paesi più industrializzati. Ossia Stati Uniti, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Canada.

Ci saranno anche il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e quello della commissione Jean-Claude Juncker, in rappresentanza dell'Unione Europea.

Taormina è stata scelta come sede del G7 dall'allora premier Matteo Renzi, che l'ha preferita a Matera - inizialmente individuata come candidata per ospitare il summit - per concentrare l'attenzione dei grandi della Terra sulla crisi del Mediterraneo e la questione dei flussi migratori.

Renzi presenta il logo del G7 a Taormina
Renzi presenta il logo del G7 a Taormina
Renzi presenta il logo del G7 a Taormina

I TEMI SUL TAVOLO - Se al G7 in corso in queste ora a Bari, dove sono riuniti i ministri Europei delle Finanze, i temi sono chiari, quelli che verranno affrontati a Taormina non si conoscono ancora nel dettaglio. Ma sarà l'Italia a dettare l'agenda e quindi, con ogni probabilità si seguirà la linea proposta da Gentiloni nelle scorse ore. Dunque, in primis, Mediterrano e un ''focus" sui rapporti con l'Africa.
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