Dopo due giorni di serrate ricerche è stato catturato dai carabinieri il ventunenne olandese accusato di avere ucciso a coltellate il padre e un amico di famiglia a Montaldo Mondovì, nel Cuneese.

Il giovane, che si era dato alla fuga nei boschi della Val Corsaglia, è stato trovato in una chiesetta in zona Cappella, vicino all’abitato di Torre, con gli abiti ancora sporchi di sangue. Si era rifugiato nel piccolo edificio per ripararsi dalle forti piogge.

Sacha Chang, indicato come una persona con qualche problema di carattere psichiatrico, era in fuga dal 16 agosto quando, secondo le prime ricostruzioni, nel corso di un alterco ha ucciso il padre, Haring Chain Fa Chang, 65 anni, e l'amico di famiglia che li stava ospitando per una breve vacanza nella propria casa, il medico olandese Lambertus Ter Horst, 60 anni, conosciuto in paese come “Bert”.

Sacha era stato avvistato lungo un corso d'acqua, poi se ne erano perse le tracce. L'area interessata dalle ricerche non era molto vasta, ma impervia e coperta di una fitta vegetazione. I carabinieri, con l'assenso della magistratura, avevano diffuso la foto e una descrizione del fuggitivo. Le amministrazioni dei Comuni interessati avevano invitato la cittadinanza a usare prudenza e annullato gli eventi di piazza.

I Chang erano a Montaldo Mondovì dal 10 agosto. In precedenza avevano visitato la zona dei laghi in Lombardia. Il 16 agosto erano in procinto di tornare in Olanda.

Lambertus Ter Horst, medico con studi ad Harderwijk e Hierden, in Olanda, aveva acquistato la casa di Montaldo nel 2019 e, dopo averla ristrutturata, vi trascorreva i periodi di vacanza. In paese aveva stretto ottimi rapporti con diverse persone. A una donna, secondo quanto riferito, aveva spiegato che il giovane Sacha stava "passando un momento difficile"

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata