"Il diritto di famiglia non può tenere in conto il riconoscimento di genitorialità di bambini concepiti all'estero da coppie dello stesso sesso, tramite pratiche vietate come la maternità surrogata o l'eterologa, non consentita a coppie omosessuali. Una visione che tradisce un'impostazione adultocentrica, in conflitto con l'interesse superiore del bambino. Va fatto rispettare il divieto, evitando che il ricorso di queste pratiche all'estero si traduca in un aggiramento del divieto in Italia".

Così il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, ascoltato dalla commissione Affari sociali della Camera sulle linee guida del suo dicastero, annuncia lo stop al riconoscimento dei figli di coppie dello stesso sesso nati all'estero grazie a pratiche come la maternità surrogata.

Il leghista aveva già affermato, nel giorno del giuramento del governo Conte, che per lui le famiglie arcobaleno "non esistono", contraddicendo quanto accade ormai tutti i giorni in Italia, dove le famiglie arcobaleno sono ormai un dato di fatto innegabile. Riconosciuto da diversi comuni e da varie sentenze giudiziarie.

Ma al ministro risponde il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità, il pentastellato Vincenzo Spadafora: "Su questi temi dico stop alla propaganda, si vada al di là delle battaglie identitarie. Non esistono bambini di serie A e di serie B. Si apra un dialogo serie per evitare che il nostro Paese torni 10 anni indietro, contravvenendo anche alle indicazioni della Corte Costituzionale".

(Unioneonline/L)

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