Turbativa d'asta su un appalto per il verde di Expo.

Questa la nuova accusa mossa dalla procura generale di Milano al sindaco del capoluogo lombardo ed ex commissario di Expo Giuseppe Sala.

La vicenda riguarda la fornitura di 6000 alberi per il sito di Rho-Pero per un costo di 4,3 milioni di euro. La gara era stata vinta dalla Mantovani, la stessa azienda che si è aggiudicata al massimo ribasso anche il maxi appalto del valore di 272 milioni di euro della "Piastra" (il più importante relativo all'Esposizione del 2015).

Le indagini sono state condotte dal sostituto procuratore generale Felice Isnardi, che ha avocato a sé l'inchiesta dopo che i i pm della procura di Milano avevano chiesto l'archiviazione per il fascicolo.

La nuova accusa si aggiunge a quella di falso materiale e ideologico per aver retrodatato un documento sempre relativo al bando per la "Piastra".

SALA: "PROVO AMAREZZA, MA CONTINUO NEL MIO LAVORO" - Non si è fatta attendere la reazione del sindaco: "Non intendo commentare in alcun modo ogni possibile iniziativa della procura generale. Non lo farò né oggi né in futuro. Provo solo una profonda amarezza, soprattutto pensando a quanto ho sacrificato per poter fare di Expo un grande successo per l'Italia e per Milano".

Ha poi aggiunto: "Troverò in ogni caso in me le motivazioni per continuare a svolgere con la massima dedizione possibile il mio lavoro al servizio della mia città".

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(Redazione Online/F)

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