Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha convocato la Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi) e il Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti (Cnog) per aprire un tavolo di confronto sull'equo compenso e sul precariato giornalistico.

Fnsi e Cnog hanno ringraziato per l'invito, ma hanno gelato il leader del Movimento 5 Stelle.

"Un confronto costruttivo fra il governo e gli enti dei giornalisti non può prescindere da un preventivo atto di pubblica ammenda degli insulti rivolti alla categoria", recita una nota congiunta del segretario generale Fnsi Raffaele Lorusso e del presidente del Cnog Carlo Verna.

Un chiaro riferimento agli insulti del vicepremier alla categoria dopo l'assoluzione di Virginia Raggi. "Infimi sciacalli", li aveva definiti Di Maio, seguito a ruota da Di Battista, che dal suo soggiorno in Guatemala aveva attaccato i "pennivendoli putt...".

"Lorusso e Verna - recita ancora il comunicato - hanno inoltre chiesto al ministro di chiarire se il governo intenda favorire l'approvazione dell'emendamento sul superamento dei co.co.co, che rappresentano la forma più diffusa di sfruttamento del lavoro giornalistico, verso il lavoro dipendente, considerato che per ben due volte è stato proprio il governo a impedirne l'approvazione".

I due enti hanno inoltre chiarito a Di Maio che "il confronto deve avvenire in un quadro di reciproca legittimazione, di cui ad oggi non si vedono i contorni".

(Unioneonline/L)
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