Sono ancora da chiarire i contorni della tragedia avvenuta al carcere di Sollicciano (Firenze) dove un detenuto è stato trovato morto nella sua cella. Il 43enne, di nazionalità tunisina, aveva la testa infilata nella fessura usata per il passaggio delle vivande.

Il gesto in sé non è poi tanto anomalo: i carcerati infilano la testa in quello spazio ristretto per guardare il corridoio o per chiamare gli agenti penitenziari. Sembra però che l’uomo non sia riuscito a liberarsi e nessuno lo abbia soccorso, le guardie erano tutte impegnate in un’altra cella dove un detenuto stava dando in escandescenza. Poi potrebbe essersi spaventato perdendo i sensi. A quel punto le operazioni per la liberazione si sono fatte più difficili. La morte potrebbe essere sopraggiunta per soffocamento.

Quando sono arrivati i sanitari del 118 non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

Su quanto accaduto è stata aperta un’inchiesta.

(Unioneonline/s.s.)

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